Organismo di certificazione ispezione formazione
LA CERTIFICAZIONE....FACILE COME L'A B CPER FAR DECOLLARE LA VOSTRA ATTIVITA'
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FPC e ISO 9001: le differenze
Se si mettono a confronto la certificazione FPC e quella del Sistema di Gestione per la Qualità norma UNI EN ISO 9001, si evidenzia le differenze e gli obblighi del settore del calcestruzzo preconfezionato nell’ambito del controllo del processo di produzione.
L’impianto certificato: organizzazione Il
sistema di controllo della produzione si articola principalmente sui seguenti
requisiti generali: -
organizzazione aziendale -
prescrizioni per il calcestruzzo -
caratteristiche dell’impianto di betonaggio e del processo produttivo -
controllo di produzione e del prodotto Il sistema sarà così documentato e descritto, attraverso un manuale costituito da procedure e/o istruzioni di lavoro, da documenti di registrazione dei dati significativi, a supporto e testimonianza di un controllo permanente della produzione da parte del fabbricante, archiviati per non meno di due anni. I requisiti minimi che un’Azienda, produttrice di calcestruzzo, deve possedere per attuare un Sistema di Controllo della Produzione: organigramma
nominativo Mansionario
che includa le
figure
di: Direttore, Responsabile del Controllo Qualità, Tecnologo del calcestruzzo,
Responsabile della Produzione, Operatore di impianto, Autista, Delegato ai
controlli al momento della consegna, Addetto alla pompa Pianificazione delle attività di formazione e addestramento
PRESCRIZIONI PER IL CALCESTRUZZO (identificazione e specifiche del calcestruzzo
che si produce) Per
produzione di calcestruzzo a prestazione garantita:
indicazione della classe di Resistenza
caratteristica (Rck o fck), della classe di esposizione
ambientale, della classe di consistenza (indicando il relativo metodo di
misura), del diametro massimo nominale dell’aggregato Per produzione di calcestruzzo a composizione richiesta (da non confondersi con il calcestruzzo a dosaggio): indicazione dettagliata della
composizione: dosaggio del cemento, tipo e classe di resistenza del cemento,
diametro massimo nominale degli aggregati, composizione granulometrica della
miscela degli aggregati, tipo e dosaggio dell’eventuale additivo e/o aggiunta,
classe di consistenza o rapporto acqua/cemento
CARATTERISTICHE
DELL’IMPIANTO DI BETONAGGIO E DEL PROCESSO PRODUTTIVO
(depositi,
infrastrutture, apparecchiature, strumenti e mezzi) Luoghi
di stoccaggio ben identificati e idonei al contenimento della materia prima
(setti di stoccaggio a terra, silos, cisterne, tramogge, …..) Apparecchiature
di dosaggio dei componenti (bilance, contalitri, contaimpulsi, dosatori
volumetrici, ….) in grado di realizzare e mantenere le tolleranze indicate
dalle Linee Guida Programma
dei controlli/tarature degli strumenti/apparecchiature utili al dosaggio dei
componenti Piano
di manutenzione ordinaria dei macchinari e dei componenti soggetti ad usura,
comprese le autobetoniere e l’eventuale premescolatore Registrazione,
per ogni carico, del quantitativo d’acqua d’impasto che compensa la
percentuale d’umidità presente negli aggregati Indicazione
sul DDT dell’ora di carico dell’autobetoniera
CONTROLLO DI PRODUZIONE E DEL PRODOTTO (apparecchiature, strumenti e
laboratori di prova e controlli) Scadenziario delle prove da effettuare sulle materie prime prima del loro impiego NB:
è consentito solamente l’impiego di materie prime munite di certificati di
conformità secondo le Norme Armonizzate europee per la marcatura CE Scadenziario
dei controlli periodici da effettuare sulle materie prime in produzione Metodo di progettazione delle miscele di calcestruzzo Scadenziario
dei controlli periodici sul calcestruzzo fresco e indurito Strumento
d’analisi statistica in uso per identificare la resistenza media di
riferimento per ogni mix design e lo scarto quadratico medio Apparecchiature
e strumentazioni di laboratorio in grado di effettuare le prove/misurazioni
richieste (comprese quelle per testare calcestruzzi speciali) Programma
dei controlli/tarature degli strumenti/apparecchiature di laboratorio Rilevazione
sistematica delle Non Conformità
Identificazione
della persona, se diversa dal Direttore, responsabile dei provvedimenti assunti
per il ripristino delle anomalie Nota: è ammesso affidare,
purché in forma continuativa, l’autocontrollo (su calcestruzzo e materie
prime) ad una struttura esterna qualificata.
La marcatura CE per i conglomerati bituminosi
Il periodo transitorio è iniziato il 1°marzo 2007 e si concluderà
ABICert è notificato
per il rilascio della certificazione Le
norme armonizzate di riferimento sono la serie UNI EN 13108, parti da 1 a 7. Di
particolare importanza per il mercato italiano sono i prodotti coperti dalle
norme UNI
EN 13108-1:2006 "Miscele bituminose - Specifiche del materiale - Parte
1: Conglomerato bituminoso prodotto a caldo", UNI
EN 13108-5:2006 "Miscele bituminose - Specifiche del materiale - Parte
5: Conglomerato bituminoso antisdrucciolo chiuso" e UNI
EN 13108-7:2006 "Miscele bituminose - Specifiche del materiale - Parte
7: Conglomerato bituminoso ad elevato tenore di vuoti", noto anche come
conglomerato bituminoso drenante. Alcune osservazioni sul prodotto specifico: Approccio fondamentale e approccio empirico: la direttiva 89/106/CEE e il mandato M/124 hanno un approccio di tipo prestazionale, ovvero richiedono che un prodotto sia descritto nelle norme tecniche in base alle sue prestazioni piuttosto che in base ai materiali costituenti. Tuttavia, per i conglomerati bituminosi, lo stato dell’arte non è tale da permettere di prevedere le prestazioni del prodotto finito sulla base di prove condotte in laboratorio per tutte le famiglie di prodotto. Pertanto, tutte le norme di prodotto sono state elaborate seguendo il sistema empirico (requisiti della granulometria e del legante, più altri requisiti misurati con metodi di prova empirici): solo per conglomerati bituminosi a caldo e conglomerati bituminosi chiodati è stato possibile inserire come alternativa anche il sistema fondamentale. Resistenza allo slittamento: la resistenza allo slittamento è una caratteristica dello strato superficiale di una pavimentazione che dipende da una serie di proprietà intrinseche della miscela che danno luogo alla macrotessitura e alla microtessitura della pavimentazione, oltre che dai metodi utilizzati per la posa in opera e la compattazione, da trattamenti successivi e dalle condizioni climatiche. Per la determinazione della caratteristica essenziale "resistenza allo slittamento" sono state identificate le seguenti caratteristiche: resistenza alla levigazione degli aggregati grossi; superfici frantumate e rotte negli aggregati grossi; angolarità degli aggregati; dimensione massima degli aggregati; composizione della miscela bituminosa (proporzione dell’aggregato grosso, contenuto di legante, contenuto di vuoti, proprietà reologiche del legante). Conducibilità
idraulica: la conducibilità idraulica ha acquistato importanza nel campo della
costruzione di strade quando è iniziato lo sviluppo di un materiale che
riducesse il
fenomeno dell’acqua planing (conglomerato bituminoso ad elevato
tenore di vuoti), ed è pertanto stata considerata pertinente solo per il
prodotto descritto nella UNI EN 13108-7. - composizione e contenuto di vuoti; - sensibilità all’acqua; - resistenza all’abrasione da parte di pneumatici chiodati; - temperatura della miscela; - valori Marshall; - rigidezza; - resistenza alla deformazione permanente e alla fatica.
Qualificazione Centro di trasformazioneAcciaio per cemento armato
11.3.1.7 Centri di trasformazione Si definisce Centro di trasformazione un impianto esterno alla fabbrica e/o al cantiere, fisso o mobile, che riceve dal produttore di acciaio elementi base (barre o rotoli, reti, lamiere o profilati, profilati cavi, ecc.) e confeziona elementi strutturali direttamente impiegabili in cantiere, pronti per la messa in opera o per successive lavorazioni. omissis.... Il trasformatore deve dotarsi di un sistema di controllo della lavorazione allo scopo di assicurare che le lavorazioni effettuate non comportino alterazioni tali da compromettere le caratteristiche meccaniche e geometriche dei prodotti originari previste dalle presenti norme. Il sistema di gestione della qualità del prodotto, che sovrintende al processo di trasformazione, deve essere predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006. E'
fatto obbligo a tali centri di nominare un Direttore Tecnico dello stabilimento
Testo unico Norme Tecniche per le costruzioni
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